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Fattura elettronica per omaggi ed autoconsumo

Fattura elettronica per omaggi ed autoconsumo

Approfittiamo dell’entrata in vigore delle nuove specifiche (v. 1.7.1) della fattura elettronica per fare il punto su come cambia la fattura elettronica per omaggi ed autoconsumo a partire dal 1° ottobre 2022.

La disciplina IVA prevede l’assoggettamento ad imposta anche per le operazioni a titolo gratuito ma, mentre per la cessione gratuita di beni acquistati specificatamente allo scopo di farne omaggio (es. cesti natalizi) è possibile assolvere tale obbligo non detraendo l’IVA al momento dell’acquisto (ricordiamo l’eccezione dei beni di importo fino a 50 euro, per i quali la detrazione è ammessa), il problema si pone quando l’omaggio riguarda beni prodotti dall’azienda stessa. In tale circostanza è infatti praticamente impossible andare a ricostruire quanta IVA proviene dalle materie prime, quanta dall’energia, quanta dalle spese generali ecc. L’unica soluzione possibile – ed è quella per l’appunto prevista dalla disciplina IVA – è l’assoggettamento ad IVA della successiva cessione gratuita, sulla base del valore normale del bene. Analoga previsione esiste per la destinazione dei beni aziendali al consumo personale o familiare dell’imprenditore o a finalità estranee all’impresa o alla professione.

Nel caso di cessioni gratuite di beni prodotti dall’impresa la rivalsa IVA nei confronti del cessionario non è obbligatoria (art. 18 DPR 633/1972) . Se il cedente decide di addebitare l’IVA emetterà una normale fattura elettronica TD01 (o TD24 + emissione di DDT con causale “omaggio”) nella quale l’importo del pagamento (campo 2.4.2.6) sarà costituito dalla sola IVA.

Tuttavia la prassi commerciale più comune è quella di non addebitare l’IVA al soggetto nei confronti del soggetto cui viene fatto l’omaggio, per cui tale operatività è limitata a casi poco frequenti.

Una prima soluzione, prevista dalla Circolare del 27/04/1973 n. 32 parte 6, è quella di istituire il registro degli omaggi, ove annotare giorno per giorno le cessioni gratuite e le relative imposte, distinte per aliquota.

Questa operatività può essere gestita in Erpy creando un modello Clienti, gruppo Fatture, denominato “Cessioni gratuite“, con un proprio protocollo, il quale alimenta uno specifico registro IVA vendite (la circolare del 1973 menziona l’annotazione su un apposito “registro degli omaggi”, per cui non si ritiene percorribile l’annotazione in una sezione del registro fatture emesse) ed un cliente fittizio pure denominato “Cessioni gratuite”. Per la chiusura delle partite clienti che si generano, occorre contabilizzare un incasso (o, meglio, un pareggio partita) a mezzo del conto di costo “Omaggi”.

L’alternativa è l’emissione di una fattura elettronica, per ciascuna singola operazione oppure come riepilogo mensile utilizzando il tipo documento TD27 “fattura per autoconsumo o per cessioni gratuite senza rivalsa”. In questo documento nei dati del cliente devono essere riportati gli stessi dati di chi emette la fattura, la data è quella dell’operazione (nel caso di fattura emessa per singola operazione) oppure quella dell’ultima operazione del mese (nel caso di fattura riepilogativa) e il numero è in sequenza con quello delle fatture emesse (A/202x.xxxxx se si utilizza la serie di numerazione standard di Erpy). Anche in questo caso il pareggio partita viene effettuato tramite il conto di costo “Omaggi”.

Con l’aggiornamento alle specifiche 1.7.1 della fattura elettronica, in vigore dal 1° ottobre 2022 viene introdotto il nuovo codice di errore 00472 “per il valore indicato nell’elemento 2.1.1.1 il cedente/prestatore deve essere uguale al cessionario/committente (i tipi documento TD21 e TD27 non ammettono l’indicazione in fattura di un cedente diverso dal cessionario)”.